mercoledì 30 aprile 2014

Sri Lanka: 1° tempo




Così, per farmi odiare da subito.

 Ci sono.
Approssimativamente viva.

Il viaggio è andato bene, la Sri Lanka airlines non vincerà il premio comodità e pasti deluxe, ma non è nella black list e per me è una novità.

Omini della compagnia aerea ho due domande:
1- perchè avete passato UN SOLO film in loop?
2- Porco per colazione? Una matriciana no?




Comunque il viaggio  stato distruttivo, (A sinistra la Madonna mi osserva pensosa sotto una composizione floreale e una zampa di coniglio) sono arrivata cadavera ma, con qualche difficoltà linguistica, sono riuscita a fare addirittura la scheda del cell.

Adesso c'è una che mi parla in cingalese e mi dice che numero sto chiamando TUTTE le volte che chiamo.
TUTTE.

L'anima della praticità.









Sto in un posto carino, di fronte all'oceano, dove per di fronte si intende esco e ho i piedi sulla sabbia.
A sinistra il panorama dal mio balcone.
Divido il bagno con le formiche e ho una zanzariera rosa shocking che mi fa sentire Sua Maestà Harmony.






Passiamo al campo lavoro.
Abbiamo due tutor, soprannominati "nero" e "neronero" perchè neronero o si tinge i capelli o ha un patrimonio tricologico veramente invidiabile.
Il lavoro è pesantissimo, facciamo 8 ore al giorno di lezione e almeno due di preparazione.

Vedo la gente presente indicativo.

Le studentesse sono tanto dolci e carine anche se alcune hanno la reattività limitata.
Tipo quella che ho dolcemente soprannominato "sasso".

Ho una classe molto piccola, non ci si entra, e io sbatacchio contro i muri.
Avete presente i piccioni? Quando entrano in una stanza e sbattono impazziti in ogni dove?
Ecco.
Con l'aggravante che ogni volta che inciampo, parte un coro di: fffffffssssshahi.

E' un miracolo che le mie studentesse non pensino che io mi chiamo cazzo perchè il secondo giorno che sono entrata in classe ho inciampato sula lavagna e sbattuto sulla scrivania e pronunciato, come solo miss Rossella avrebbe fatto: Buongiorno cazzo.
Grazie adddio non ho ricevuto un coro di "Buogiornoooooo cazzooooo".

In Sri Lanka si fa sì con la testa come noi facciamo no.
Ho spiegato il verbo essere 14 volte prima di avere questa epifania.

Una gioia.

Per adesso stiamo studiando come presentarsi e ogni volta che le mie studentesse iniziano con "mi presentoooooo..." a me parte in automatico "mi presento son l'orsetto ricchione" e la canticchio per la classe.
#ivantaggideilivellinoncapiscounaceppa.

Martedì è arrivata una studentessa nuova:
- Come ti chiami?
- Bonita.
- I fell in love with san peeeedroooo... la isla boniiiitaaaaaaaa
- Excuse me?
- Cognome?
#ivantaggideilivellinoncapiscounaceppaparteseconda.

Ho una mente malata lo so.

Si sono poi registrati inconvenienti linguistici:
Allora Yasa, tu sei mamma?
Io non sono mamma, io sono PAPA'.
...
...
...
'Nche senZo?

Mentre facevo una presentazione tra due studentesse:
Allora sasso ripeti con me: hai figli?
S: I Di?
Studentessa due cerca sconvolta la domanda "I di?" sul suo quadernino.
Io: Hai figli?
S: i dddi?
Studentessa due è sempre più sconfortata, ha la faccia tipica da: mioddio questa non la so.
Io: HAI FIGLI? Cazzo.
S: II dddi?
Io: BRAVISSIMA!
Segue faccia totalmente sconcertata della studentessa due.
 

Studentessa uno: Io sono sapone.
Io: Prossimamente sui nostri teleschermi. Soap?
- No, no SAPONE
- Soap?
- Sapone!
 Studentessa due: Saputa!
Studentessa tre: Sputa!
Io: ...SPOSATA?
Coro: SI!

Ho le studentesse col correttore dell'iphone.

Ma niente supererà me che, durante il gioco dei mimi con gli animali, per spiegare le domande con il verbo essere, urlavo:

Io SONO una PECORA!

Io sono una pecora!

Solo alla fine ho capito che tutto sommato, potevo cambiare bestia.

Relax

Monaci. Budda mi punirà per averli fotografati.
Ritorno alla laguna blu

Cibo vario, bontà.

E spendiamoli 'sti 5 euro.


Papaya al mercato
Il posteggio di casa

giovedì 17 aprile 2014

Altro giro, altra corsa!


Sono tornata.
Premetto che non ho il tempo per "grattarmi la testa", ma ho voglia di aggiornare un po' il blog.

Come sapete sono stata a Lampedusa, mia personale oasi di benessere, dove la gente mi osserva come voi osservate le scimmie all zoo.
Manca che mi annusino per capire il sesso e siamo tutti.

Dopo secoli di avere un'autonomia di batteria del cellulare di 25 minuti ho deciso che sì, lo potevo fare, potevo comprare anch'io l'oggetto del desiderio, che ce l'hanno tutti tranneme tranneme tranneme, anche io sarei diventata tecnologica, anch'io avrei avuto le app per sapere che ho in frigo, anch'io avrei rotto caramelle giorno dopo giorno, insomma anch'io avrei avuto:
il FIGOFONINO.

Non vi immaginate cose superstar, ho comprato un Samsung S3 e l'ho aspettato come si aspetta il principe azzurro.
Che se arrivava Azzurro gli avrei detto "E llevate che aspetto Samsung".

E no, non voglio fare la figa e raccontarvi del Samsung, la premessa era necessaria.

Andiamo con ordine.
Martedì ricevo una telefonata, mi fissano un colloquio per mercoledì mattina, solito colloquio su skype, bella sopra e ciabatte numero 44 di un amico sotto e mercoledì pomeriggio mi chiamano per dirmi che sì, ti vogliamo.

Sì, vai in SRI LANKA.

Ho fatto la fAiga al telefono, come se giornalmente mi mandassero a lavorare in Sri Lanka e poi ho saltellato per le restanti 12 ore.

Ma non tutto è iniziato nel migliore dei modi.
Appena arrivata a casa (sorvolo sul viaggio), per festeggiare m'è caduto il cellulare.
Ora.
Come disse un amico "'Sti cellulari ti possono cadere 100 volte e non si fanno niente, oppure ti cadono una e muoiono".
E cosa accade quando una ha culo, tanta tanta fortuna?
Indovinate l'esito della caduta?

LA MORTE.
L'oscurità, la depressione, la confusione, la morte del display.

ANSIA.
Dato che non avevo niente da fare, sono partita per Palermo alla volta del centro Samsung, con il cellulare avvolto in un sudario che conserverò in memoria di quanto ho speso.
Al centro Samsung ho trasformato "ci vogliono due giorni lavorativi" in "torna tra due ore e fatti benedire figlia cara".
Ho tipo pianto.
Quando ho strisciato la carta di credito per un acquisto samsung a 5 giorni dal primo sul display è comparso "di nuovo?".
Dopo sono andata da mediaworld a comprare una custodia.
"Ciao ominorossociao vorrei una custodia per il mio samsung s3 costato quando un samsung s4"
"come la vuoi?"
"ma non saprei, avete casseforti da borsetta? Qualcosa resistente alle mine anticarro, agli attacchi nucleari. A me."
Comunque ho speso 27cazzidieuro per una custodia originalissima Samsung che dice che le altre fanno venire l'ebola al telefonino.
Niente custodia cinese fluo con i gatti volanti che mi si sarebbe scolorita in mano uccidendomi.

Ho poi provato, a valledilacrime a comprare la guida.
"Ciao donnalavoranteinlibreria, cercavo la lonely planet dello sri lanka"
"Eh?"
"Ciao, lonely planet, sri lanka"
"Come?"
"GUIDA lonely planet Sri Lanka."
"ah, guida... come si scrive?"

Voglio morì.


Comunque poi sono andata a Siena per il colloquio e ho preso il bus per tornare.
Il bus è tutto ripieno di universitari.
Penso "che cavolo, faranno casino tuttanotte".
Gli universitari alle nove si estinguono.
Muoiono.
Così.
Di botto.
Nelle posizioni più improponibili.
Universitari?
Ma che colli avete? Ma non vi si addormentano i culi?
Io avevo due posizioni che dovevo obbligatoriamente alternare:
a- Posizione salva collo, seduta scivolata con gambe appoggiate al sedile davanti;
b- Posizione salva culo, arrotolata tipo gatto e appoggiata al finestrino.

Come mi sentivo universitaria dentro.
E solo dentro perchè fuori sono tutta un dolore.

Il viaggio è stato un bijou, finchè l'autista s'è PERSO.
Ha sbagliato strada, ci siamo infilati in un paesino, ci siamo incastrati nel paesino, ci siamo abbattuti un balcone innocente e siamo usciti dal paesino dopo 30 minuti.
I vecchi ci guardavano sconvolti.
Io ridevo immaginando i proprietari di casa che tornarno e non trovano il balcone.

E niente se questo è l'inizio, chissà dopo.

Ma sono pronta, il blog va a Tangalle!

(Che la capa dice pronunciarsi tangùl. Dopo Vilanculos continuo con i posti porno.)

martedì 1 aprile 2014

Le risposte solo sono per i (pre)scelti


Diciamo che è un periodo no, così, per usare un eufemismo ed essere fine che poi la gente dice che dico troppe volte merda.

E' un periodo fecale suvvia.

Dal punto di vista lavorativo fa tutto schifo, perchè boh, il mondo del lavoro mi odia e manco mi si caca di striscio.
(Nomino troppo la cacca vè? Sono stitica, Freud avrebbe detto che ho l'invidia della regolarità intestinale).

A tal motivo vorrei aprire una parentesi da parte di tutti i disoccupati/precari/a progetto/a rigetto/a tempo/a cottimo/cocopro/cocono/stage/internship/evviadicendo.

Aziende? Ma che vi costa risponderci? Cioè fate una mail unica in cui ci dite che vi facciamo schifo e non ci assumete e la mandate a tutti noi ignorati.
Ce l'avrete uno stagista no? Fatelo fare a lui.
Per 100 euro al mese lo faccio io, prometto di impegnarmi a scriverne anche due: una per maschi e una per femmine, così evitiamo quella porcata di: caro candidato/a.
Perchè aziende, dovete capire che un disoccupato spera pure di fronte all'evidenza più evidente. Nel senso che continua a sperare anche se sono passati 2 mesi, che magari chessò il procedimento è lungo e voi siete scrupolosi, spera anche se il vicino di casa gli dice "Uè sai vado a lavorare nell'azienda x per il posto y. Chupa". (E' un vicino napolo-argentino).

Aziende toglieteci la speranza, aiutateci ad elaborare il lutto. E' come per le persone, se uno scompare ci speri fino all'ultimo, se sai che è sotto un metro di terra ti metti l'anima in pace.

Cioè aziende, lo sapete che all'estero rispondono?
Io mando una mail di informazioni, per un'autocandidatura e loro mi rispondono.
A me.
Solo per me.
Tutta per me.
Senza cambiarmi sesso e chiamarmi candidatO.
Senza scrivermi che il posto di meccanico è già stato assegnato, mentre io volevo fare l'insegnante.
Che cosa emozionante.

Lo fa la segretaria o il segretario.

Qui a valledilacrime non funzionano invece. Non riescono a inviare informazioni,  a mandare mail, a prendere appuntamenti e così via.
Sono a funzionalità ridotta, servono solo ad aprire le porte.

Io ne ho una a casa.

Nome in codice: Citofono.
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