lunedì 29 aprile 2013

Pasta con il pesce


Come fare la pasta col pesce:

Andate dal pescivendolo e comprate un pesce, scegliendolo usufruendo di tutta la vostra competenza da siciliana doc in materia: "quello lì, mi dia quello lì luccicante, che almeno fa coreografia".

Andate a casa col pesce decapitato, che fa tanto padrino, e procedete a sfilettarlo.
Potrete, per aiutarvi, guardare un video su youtube, che vi farà rendere conto che sfilettare il pesce è davvero semplice.
Su youtube.
L'omino sfiletterà il pesce con la mano destra, mentre con la sinistra suona starway to heaven e progetta di conquistare il mondo.
Voi tratterrete il respiro, perchè anche quello vi distrae in modo irreparabile.

Fingete di scegliere il coltello con competenza. Come se davvero conosceste la differenza tra il coltello per tagliare il pane e quello per sfilettare il pesce.
Inserite il coltello tra la pelle e la carne del pesce, la carne il dito si staccherà in un sol gesto.

Scoprite che il pesce ha più spine di quante immaginavate. Toglierle ad una ad una non è conveniente, a meno che il pesce non sia per il cenone di Natale.

Maledire il pesce non facilita l'operazione.
Manco la madre del pesce.
Manco tutta la palazzina del pesce.

"'Sto stronzo" non è una giustificazione valida con gli ospiti.

Ponderare di concedersi sessualmente ad un pescivendolo la prossima volta non vanifica le battaglie delle femministe. E' autoconservazione.

"Tagliate a tocchetti non troppo piccoli i filetti di pesce" può essere sinonimo di "prendete la poltiglia dell'animale da voi squartato e ponetela in un piatto".
Possibilmente diverso da quello in cui avete messo le spine.

Soffriggete un aglio diverso da quello che vi è caduto a terra e avete spiaccicato con la scarpa e aggiungete l'omogeneizzat i filetti di pesce.

Affogateli nel vino bianco, nella migliore tradizione degli alcolisti anonimi, e aggiungete il pomodoro ciliegino precedentemente sbollentato.
Sì, quello che avevate deciso fosse pronto quando risaliva in superficie, manco fosse uno gnocco.
O un salmone.

Lanciate le tagliatelle in padella, dimenticate il prezzemolo e servite ad atterriti ospiti.

Adesso potete rimuovere l'aglio da sotto la suola.


martedì 16 aprile 2013

God save the forty!

Ultimamente sto rivalutando il mondo maschile.
Segnatevi questa frase perchè non la sentirete mai più.
Probabilmente il mondo sta finendo e mi offre quest'ultima possibilità.

Da un po' frequento gente un po' più grande, che ha rivalutato il mondo maschio.
Uomin Cosi?
Ringraziateli.

I miei ultimi approcci con gli esseri di sesso opposto al mio erano stati vagamente inquietanti.
Gente che ci prova e poi muore, gente che mi promette lidi stranieri e poi ci porta altra gente, gente che doveva tornare a casa prima che la madre si svegliasse.
E no, non frequento minorenni.
Gente che ti corteggia, decide autonomamente che tu non li vuoi e spariscono. Roba che se fossimo parenti avrei potuto fare la dichiarazione di morte presunta. E do ragione alla mia amica quando dice "ammazza, tenaci 'ste generazioni nuove".

Gente che non crescerà mai e fa le solite battute/apprezzamenti che non sono mai puliti e che hanno sempre un doppio senso.
Gente fidanzata/sposata/in procinto di che ci prova. Sommo schifo.
Accoppiati?
Ve lo dico una volta per tutte: per me siete asessuati.
L'accoppiato che ci prova non mi stimola. Per 2 motivi:
1- fare l'amante non è da me, voglio una persona dedita a me h24, che reciti come mantra nonavraialtradeaall'infuoridime che mi voglia molto molto bene;
2- anche se lasci la tipa per me, l'atto non ti santifica, chi mi assicura che non ripeterai?

Diciamo che la mia stima verso gli uomini e la mia autostima erano parecchio a terra.

Poi il miracolo.
Frequento alcuni uomini sui 40.
La mia ultima esperienza con i quasi 40enni era inquietante, esseri nel mezzo del cammin di loro vita, troppo giovani per essere maturi, troppo artritici per essere giovani.
Riassumendo: un pacco.

Invece ho scoperto che esistono uomini educati, detentori della grammatica di base e garbati.
Probabilmente nessuno usa la parola garbati dal 1910, ma è una bella parola.
C'è dentro educazione e savoir faire, cose perse ma che fanno piacere.
Sono esseri che, se tu stai per andare a bere, prendono la bottiglia e ti riempiono il bicchiere, ANCHE SE NON DEVONO BERE.
Considerato il fatto che una delle ultime volte un amico che non vedevo da secoli mi ha detto "cosa bevi?" e alla cassa ha tirato fuori 5 euro per pagare il suo, m'è spuntata una lacrima.
E non partite con le pare femministe, io pago per me e offro pure, ma quel tipo non rispettava nè le quote rosa nè i diritti delle donne, rispettava il suo portafogli.

Comunque ho rivalutato anche i 36enni. Con le mie amiche li definivamo affettuosamente "la seconda ondata di Chernobyl" e volevamo creare un tribunale ad hoc, tipo quello del Ruanda, per giudicarli.
Pena di morte di default e per i più meritevoli carcere all'aperto.
Guantanamo.

40enni?
Lo so che vi ho analizzati tipo razza di cane, ma vi voglio bene.
Mancava che dessi le misure al garrese e il colore del pelo e vi potevamo iscrivere ad un concorso canino.

E poi forse mi viene a trovare un amico. E la mia autostima si sente meglio
E poi un amico è andato a trovare una persona con cui si frequenta e le ha portato pure l'uovo.
E un amico mi ha deportata in un altra città per farmi vedere un film a cui tenevo.
E mi ha comprato il topolino con la storia di Montalbano (sì, sono una donna economica da far felice).

E insomma pare che non tutto sia perduto.
Qualche uomo s'è salvato.

Se tutti gli altri cortesemente trovassero la strada per Guantanamo mi farebbero un piacere.

Almeno non rischio di trovare quelli venuti male.




giovedì 11 aprile 2013

Toglietemi tutto, ma non la mia colazione

Oggi parleremo di giornalism, di scrittor, di esperti di immigraz, di gente con accesso ad un computer.
Un giornale on line ha pubblicato un pezzo sul nuovo dramma dei cittadini di A.:
dopo la MOVIDA della città, non possono fare colazione in pace perchè ci sono gli stranieri brutti e cattivi.
La domanda sorge spontanea: quale movida?

Ma continuiamo e leggiamo cosa fanno questi mostri. Il tizio continua dicendo che, gli immigrati disturbano tale momento di serenità, tale momento bucolico, perchè minacciano per le troppe birre, insultano gratuitamente, disturbarbano e cagionano parapiglie usando anche armi da taglio.

1- Stella? i refusi. Hai scritto UNA paginetta, ce la possiamo fare.
2- Stella? Non voglio eliminare le tue certezze, ma parapiglia è invariato al plurale.
3- Mylove? Li hai visti i tuoi concittadini all'uscita dalle discoteche? Se ti dicono l'ora non puoi guidare mezzi con ruote per 1 mese.

Io faccio spesso colazione in questo luogo popolato da gente brutta e cattiva e non m'hanno mai morsa, giuro. Non ho mai visto nessuna minaccia con o senza armi da taglio.
Ma magari avevano giorno libero, stavano andando a rubarci il lavoro o a stuprare le nostre donne e le nostre figlie.

Dopo, l'ominide aggiunge che le forze dell'ordine non possono fare niente e che invitano a farsi giustizia da soli.

Ma chi l'ha detto che non possono fare niente? Ma io che leggi ho studiato? Quella del nonesistozakistan? Aggressione, lesioni, sono reati, mica solo per gli italianibravagente.

E forze dell'ordine?
Io li denuncerei. Vi fanno passare per nullafacenti e istigatori all'odio razziale, alla giustizia sommaria.
Non ne uscite pulitissimi

"Welcome to jungle" avrebbe detto una nota rock star. Aggiunge l'omino.
No amico, avrebbe detto welcome to THE jungle.
T'assicuro.

Aggiunge che è demoralizzante che percepiscano 35 euro al giorno e che abbiano più accesso alle case popolari e ai servizi perchè considerate categorie protette.

CATEGORIE PROTETTE?
Ma chi? Ma che cosa? Ma che si creano le categorie protette di notte?
35 euro al giorno? Ma chi? Ditemelo che cambio nazionalità, divento congolese e vengo in Italia.
Più accesso alle case? Amico ma lo sai che SOLO in questa allegra città viene richiesto agli stranieri il certificato di abitabilità dello stabile per il rinnovo del permesso di soggiorno?
Ma certo che lo sai.
Come sai che chi ci guadagna di più nella gestione di cie e cara (sai che sono vero?) sono, nella maggior parte dei casi, coloro i quali li gestiscono.
Italiani.
Brava gente.

E aggiunge l'ingiustizia somma: gli italiani che fanno la fila per un pasto caldo alla caritas.

Stella? Ma tu...
Lo sai dov'è la caritas?
No così, per capire.
E comunque gli italiani non fanno certo la fila per colpa degli immigrati. Ancora questa storia che ci tolgono il lavoro? Ma dai, evolvetevi, VI PREGO.
Gli italiani fanno la fila per un sistema politico e governativo che è stato votato, indovinate da chi?
Dagli italiani!

L'omino continua aggiungendo che l'odio nei confronti del diverso è nel nostro dna e non c'è possibilità di sopprimerlo completamente.

Nel tuo, amico, nel tuo.

Lungi da voler dire che sono tutti bravi, belli e gentili e dall'aprire un capitolo sul perchè accadono determinate cose.
C'è brutta gente, esattamente come tra gli italiani. Però prima di criticare provate a chiedervi perchè la gente (italiani e stranieri) ruba, a volte è FAME, perchè lo stato permette agli stranieri di chiedere asilo e gli dice "sì ma non puoi lavorare eh? vivi d'aria".
E non mi rispondete con la solita statistica delle carceri, inventata di sana pianta.
E non mi rispondete che ci rubano il lavoro, sappiate che se smettessero di lavorare si fermerebbe mezza italia.
E STUDIATE prima di scrivere un articolo, leggetevi due leggi, due notizie.
Una grammatica italiana.

E soprattutto.
Alzate il culo.
Che giudicare mentre ballate in discoteca è troppo, troppo comodo.

martedì 9 aprile 2013

La donna che parlava ai ccciovani

Ho parlato ai cciovani.
Nel senso che ho parlato in una scuola delle mie esperienze a cciovani interessati al volontariato, alla cooperazione, ecc.
A morire di fame, riassumendo.
E quindi hanno chiamato me in quanto esperta del settore.

Comunque quando me lo hanno proposto il primo pensiero è stato maturo, adulto e profondo: cazzo mi metto?
E sì. Non fate i fighi voi, lo sapete, gli adolescenti sono dei MOSTRI.
Essi sanno, essi vedono, essi notano tutto e ogni dettaglio errato.
Quindi ho chiesto consiglio.
17-18enni maschi? Sappiate che il mondo vi ritiene in perenne calore e suggeriva di venire in minigonna. Io vi pensavo solo mostri, laggente vi immagina tipo cani attaccati al piede del tavolo.
Siatene fieri.
La metà degli uomini mi ha risposto "mezza nuda", questo a riprova che rimanete in calore anche crescendo.
L'unica che mi ha dato un consiglio sensato, a parte un'amica, è mia cugina 15enne, in quanto rappresentante VERA dei giovani.
Non come noi che andiamo a pattinare per mostrare gioventù e poi andiamo a svernare dal fisioterapisata.

Il secondo pensiero è stato: bello, indottrinerò i giovani e lo farò.... senza un dente.
Menchia.
Dentista? Ma non potevi aspettare? (è sempre quel dente, la storia infinita che invece del cane volante, nella mia fantasia ha uno scovolino da dentista).

Poi m'è venuta l'ansia. E se mi emoziono e balbetto? E se NON mi emoziono e li ammazzo con la logorrea? E se mi odiano?  E se vogliono sapere se è vero quel che si dice intorno ai neri? che sono i più dotati della virtù meno apparente, di tutte le virtù la più indeceeeeeente?.
Mi sentivo come Napolo quando prepara il discorso alla nazione.
Però senza gli 8mila euro in più sullo stipend, in più.

Quindi ho iniziato a pensare: come si inizia?
"Italianiiii...". No niente l'hanno già usato.
"Fratelli e sorelle..." Pure questo.

Sono uscita da casa con 9 ore di anticipo e, per iniziare col piede giusto, MI SONO PERSA.
Insomma non trovavo la scuola, ma non è colpa mia.
E ho iniziato proprio così, dicendoglielo, in modo da abbassare le loro aspettative.
Se li convincevo che ero demente, sarebbero rimasti soddisfatti a prescindere.

Davanti la porta ho pensato "quanti saranno 18-19? ormai la scuola non è più di moda".
QUARANTA.
Volevo morire.

So che chi ha parlato prima di me era emozionatissima e, accortasi che un'adolescente le fissava le scarpe, ha iniziato a nascondere i piedi.
Io invece ero un tutt'uno col muro, ero mezza cretina e mezza muro, mi dava sicurezza.
Perchè siamo professioniste noi.

Comunque i ragazzi mi hanno ascoltata sul serio, non mi è nemmeno venuto un infarto, mi sono pure emozionata mentre ricordavo esperienze varie, li ho fatti ridere con qualche figura di merd aneddoto sulle incomprensioni linguistiche e mi hanno fatto un sacco di domande.
Buon segno.
O magari non avevano capito niente.

Mi sono emozionata, erano così carini, interessati ad un lavoro così bello, lì dalle 14 alle 16 volontariamente, qualcuno si amava, qualcun'altro mancava poco limonasse, qualcuno magari farà questo lavoro, ma erano lì ad ascoltarci, a sentire dell'Africa, ad ascoltare una che s'è persa prima di arrivare.

Quindi riassumendo: non solo i nani, non solo gli gnomi, pure gli adolescenti.

Conquisterò il mondo.









venerdì 5 aprile 2013

Dalla Russia con furore


Tra i vari dolci alunni che ho avuto, quello che voleva sequestrare Maria, quella con la bambola porno, quello omofobico col froscio che baciava la principessa, ne ho avute due russe.
Una, raccontandomi dolcemente che suonava il piano, sussurrava così tanto che sentivo solo la necessità di "amplifon, vince la sordità".
Tralaltro, grazieaddio, mi sono morsa la lingua e non le ho detto "dai! anch'io suono il piano, so fare la canzoncina della pasta barilla".
O quando mi ha detto "suono al Metropolitan di Niù iork e ho aperto l'ultima sessione dell'Operà di parì", mi sarei sentita un ciccinin cretina.
Più o meno come quando, memore della precedente non figura demmerda, alla domanda "hai mai incontrato personaggi famosi", non le ho risposto "Sì Renzo Arbore", per sentirmi dire da lei "Sì, Nicole Kidman, Ben figo Affleck, Madonna, tantialtrinominoti, sono donors del Metropolitan".
Invece alla fine, NON memore delle non figure demmerda, le ho detto: "A. che peccato non averti sentita suonare..." e lei mi ha risposto "Oh, you can find me on you tube".
E io un po' cretina mi ci sono sentita.

Comunque lei era la russa che sussurrava agli insegnanti e non si sentiva tanto l'accento, anche perchè viveva da anni a N.Y. e aveva rapporti con il mondointero.

Poi ho avuto un'altra alunna russa.
E' venuta da me e mi ha detto: "Ciao, io A., viene da Russia, cerca Maria".
... Avete presente quando imitate l'accento russo per sfottere? Quello di "io viene da crande madre russia?" QUELLO.
Sono rimasta in bilico tra il miprendepeculo e il nondevoriderechenonèprofessionale.
Quindi l'ho fissata in silenzio.
Avrà pensato che sono intelligente.
In Russia mi sono creata una reputazione io.

Però io  ho sempre resistito.
Sono rimasta seria di fronte al giapponese che mi diceva "scopimo", imperterrita di fronte a bambini masochisti che mi chiedevano di scrivergli nuove divisioni che ho permutato con le moltiplicazioni (almeno quelle le so correggere),
di fronte alla "bambola che fa le pompe", di fronte al "coglione che voleva essere un coniglio", di fronte alle tette al vento di chi allatava, di fronte a tutto.

E però.
Ma davvero però.
"Come ti chiami tesoro?"
"FALLO(u)".

E vabbè allora ditelo.
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