mercoledì 27 febbraio 2013

Abbiamo vinto noi


Mi sembra giusto iniziare questo post, che molti di voi capiranno almeno arrivati a metà, con una dedica folle:
"Dante, ma vaffanculo!"

Bene.

Dovete sapere che ad Ottobre abbiamo avuto una bella notizia.
Siccome noi siamo una famiglia originale, al mio ritorno dalla toscana di pacco, per festeggiare, siamo andati all'ospedale.
Mia madre deve aver montata una quanche versione trial dell'antivirus, quelle che durano un mese e hanno solo i servizi base.
La diagnosi non era buona.
Siamo rimasti tutti tra lo shoccato e il senza parole finchè, con estrema e infinita empatia, una dottoressa che stava per entrare nella stanza in cui mia mamma stava facendo un importante accertamento, con una faccia più brutta di quella che già avesse (cosa non da poco), disse ad un altro medico: "Aspetta che qui c'è una signora con un linfoma che uhm..".

Dante (la dottoressa è stata così soprannominata per il suo grazioso naso),
ti auguro che un tuo parente si ammali (raffreddore eh) e il medico dica una cosa del genere.
Così impari e perdi 45 anni di vita.

Oggi, dopo tanti mesi di cure, tristezza, ecc, abbiamo avuto la bella notizia.
Stiamo bene!

Il post sarà di ringraziamento, con nomi e cognomi. Perchè c'è gente che merita il nobel e la gloria, non perchè promette l'IMU, ma perchè rende il mondo un posto bello.

Voglio ringraziare Piero e Valeria, i miei più cari amici, i primi a sapere, quelli che, pur avendo i loro enormi problemi, sono stati i primi a tirarmi su.
I primi a rispondere alle domande "come si accetta, come si va avanti" perchè sanno, purtroppo, di cosa parlo.
Quelli che mi hanno sempre ascoltata e fatta ridere. Quelli che, mentre ero confusa, mi sentivo sola, disperata e depressa, mi hanno dato la mano.
Voglio ringraziare le mie cugine, che si sono sempre interessate e cercavano diete e cibi innovativi per aiutare durante le cure (cugina? i vermetti sono morti tutti, credo di inedia, sono una persona orribile?).
Voglio ringraziare quei parenti che ci sono stati sempre, che si sono offerti per qualsiasi cosa e hanno chiamato 95 volte al giorno per tirare su mia mamma.
Anche quella zia che aveva il diritto di chiudersi in camerino e piangere perchè ne avrebbe avuto i motivi.
Voglio ringraziare Ileana e Michi, sempre presenti, sempre con me, sempre disponibili. Non mi hanno mai lasciata nè sola nè a deprimermi. Grazie per la totale assenza di democrazia quando vi dicevo "no, non voglio uscire" e rispondevate "ok, stiamo passando".
Voglio ringraziare chi ha capito che il viaggio per cercare lavoro non era solo quello, ma era anche una ricerca di serenità e cambiamento.
Grazie per le cene, per il cinema con la gente pazza, per avermi quasi uccisa con il pelo di gatto, per avermi comprato il mango, perchè mi piaceva pure sistemare casa con voi.
E ringrazio:
Maya, che mi ha quasi uccisa col pelo e mi ha evitato di pensare ad altro che non fosse "respirarespira".
Giovanni, perchè anche se se la prendeva con me quando non riusciva a consolarmi ed è un po' impedito nel consolare, c'è stato, è stato dolce e presente.
Anna, che dall'Emilia Romagna, mi è stata tanto vicina da sentirla qui.
Adele, che ogni volta che mi sentivo depressa, mi rallegrava con i video in cui fa il cane, la mucca e il gatto.
Altri amici che ci sono stati, Barbara, Palmi, Manlio, Rino, ecc, in maniera discreta e delicata.
Alcuni amici che ci sono stati, pur non sapendo, solo perchè ero giù, voi che mi leggete compresi.
Alcune amiche di mia mamma, una in particolare, che ci ha pure cibati.
I medici, quelli bravi, quelli dolci, come la dottoressa che mi è venuta a cercare dopo che ci hanno dato la notizia.
I medici, quelli stronzi, vi auguro l'impotenza, ma non quella generandi (eh eh, vi piacerebbe), quella coeundi.
Gli dovete dare l'estrema unzione proprio.
Mia nonna, 91 anni, alla quale non avevamo detto niente, e che mi ha detto un giorno "sai? ho fatto l'offerta per il cancro".
Per farmi capire che se in famiglia c'è qualche scimunito, lei non fa parte del club.
Mio padre, supereroe come sempre, che ha fatto di tutto e di più. Io non potrei essere più felice e fiera di averti come padre.
Tuti quelli che sono stati capaci di dare e di esserci, che hanno capito nervosismi, antipatie e chiusure, che hanno trovato il tempo sempre, anche per un semplice caffè.
Perchè quando si sta male, quando si soffre, ogni cosa aiuta, e non deve essere un grande gesto, non si deve necessariamente parlare del problema, basta stare vicini, essere di compagnia, raccontare dei vostri figli, dei vostri casini, aiuta.
Grazie, voi rendete il mondo più bello.

E mia mamma che non s'è mai lamentat ha rotto i coglionbi q.b., ma ha superato le sedute, i dolori, i fastidi, la nausea, la perdita di capelli, la perdita di speranza, che mezz'ora dopo la prima chemio mi ha detto: "Ho ancora i capelli!". Perchè immaginava che i capelli si lanciassero in un suicidio di massa al grido di "tutti a terra!".

Brava mamma, manco i gatti c'hanno tutte ste vite.

Te l'avevo detto.
Abbiamo vinto noi.

lunedì 25 febbraio 2013

Cronache di una lebbrosa



Ho avuto la lebbra.
No, non si può chiamare febbre quella che ti tiene a casa 10giorni10.
Tutto iniziò con difficoltà a respirare e, vista la serata di eccessi precedente, plum cake fatto in casa, decaffeinato e chiacchiere, pensavo di aver fumato troppo.
Che fumato troppo per me sono tipo 8 sigarette.
Stavo così male che ho giurato che non avrei più fumato, mangiato, bevuto, utilizzato i polmoni.
La notte, per premio al mio fioretto, avevo 39,6.
Comunque ho avuto 4 giorni di febbre altissima, mi sono liquefatta tipo slimer ogni notte (lo so che i particolari trash vi piacciono) e non ho avuto rapporti col mondo.
Mi dava fastidio la luce.
E i paletti in frassino.

Sono stati 3 giorni emozionanti, ho mangiato mezza pera e non ho inserito liquidi nel mio corpo.
Quando ho iniziato a non sentire la bocca mi aspergevo con la cannuccia.
Tipo pornostar, ma bavosa.

Poi è scesa la temperatura e mi sentivo come vostra nonna.
No, non quella molto anziana.
Quella morta.

Ovviamente m'è venuta la febbre quando dovevo:
- andare dal dentista;
- iniziare a lavorare con i bambini;
- iniziare a lavorare per varie ed eventuali.

L'assistente del dentista alla 4° volta che mi ha rinviato l'appuntamento per malattia, mi ha dato l'estrema unzione.
Dai bambini sono andata tossendo, ma tanto quelli sono piccoli e sono loro che attaccano le malattie.
Un bambino di 4 anni attacca malattie che manco i piccioni.
Vi amo piccoli gnomi, sappiatelo.
Ho letto e rivisto un progetto mentre avevo la nausea che manco le donne incinte. Emozionante.

Ho iniziato a lavorare con i bambini. Praticamente insegno media education a bambini dai 3anni3 ai 10 anni.
Ho scoperto che, se un bambino di anni 3 ti dice "devo andare in bagno", la risposta "in fondo a destra" non è sufficiente.
I bambini piccoli non sono dotati di dispositivo autopipì, viene installato verso i 5 anni.
Per compensare, un bambino di 4 anni ha una capacità polmonare pari a Pavarotti. Può urlare senza respirare un tempo pari a quello dei migliori apneisti.
Non avevo mai augurato una paresi alla lingua, mai.

E ora scusate ma sta vincendo il PDL.
Non potendo fare la battuta che vorrei, che mi renderebbe suscettibile di denuncia, vi lascio che il visto per l'Australia prende tempo.
I bambini li porto con me.
Il perchè indovinatelo voi che in galera non ci posso andare.

Le arance mi fanno acido.

venerdì 8 febbraio 2013

Faccio cose, vedo gente, rompo treni


"Che fai per ora?"
"Giro, vedo gente, faccio cose, sogno pulizie di fino, rompo treni".

Gli ultimi giorni di tournèe intorno al mondo sono stati interessanti.
Intanto ho rotto un treno.
Come?
Niente, io l'ho solo preso per andare in Toscana, ma siccome ho i poteri (chiamasi sfiga) ci siamo fermati per un'oretta in mezzo al nulla innevato.
"Ma sapete che è successo?"
"Pare che abbiano picchiato il capotreno e lo abbiano minacciato con un coltello. Aspettiamo la polizia".
...
...
...
Io volevo andare in Toscana eh, mica nel bronx.

Comunque, salvato il capotreno siamo ripartiti, abbiamo ballato "brasil" sulla carrozza sulla quale c'erano 52° e siamo arrivati in ritardo.
Sono scesa giovane, bella e abbronzata.

Probabilmente per questo ho sognato cose da pazzi.
Mi trovavo con un amico ad una specie di ballo delle debuttanti.
In jeans.
Cioè c'era la gente con lo strascico e io avevo i jeans.
Volevo morire pazza.
Sempre nello stesso sogno, al cambio di scena, mi trovavo a casa di due amiche che vivono a Roma ad aspirare ragni con l'aspirapolvere.
Come vi dicevo non mi drogo, sono così "nature".

Poi sono stata a Firenze a lasciare cv everywhere.
Ho scoperto che a Firenze le "tagliatelle del contadino" prevedono, tra gli ingredienti, il contadino.
O non si spiega la presenza della salsiccia.

Il mio navigatore è aggiornato al 1920 quando non c'erano molti palazzi.
Sì navigatore, il percorso che volevi farmi fare, passando a casa della Signora non si chiama itinerario.
Si chiama violazione di domicilio.

La gente che italianizza le parole inglesei andrebbe abbattuta seduta stante.
"SOTTOMETTETE le vostre candidature all'indirizzo www.frusteeschiavi.com"
E omino?
Non te lo voglio dire ma cv è latino, quindi dire "si vi" è illegale nella maggior parte degli stati.

Sono andata al mercato:

"Bella vuoi cime? Ah no, tu sei un dolce, mangerai le fragole"
You win.

"Bella guarda qui. Guarda che bella banana"
You lose.

venerdì 1 febbraio 2013

Cronache di una che continua ad essere disoccupata


Non ho avuto pc/internet/stabilità psicologica e quindi non vi ho aggiornati.
Provvedo, non sia mai la vostra vita non sia andata avanti dal 16 Gennaio.

Luogo strafigo, scuola di italiano.

"Buongiorno, potrei lasciare un cv? Sono un'insegnante di italiano L2 (ci provo)"
"Sì, lo lasci pure, ma non le do nessuna..."
"...garanzia?"
"SPERANZA"
"Giannil'ottimismoèilsaledellavita le veniva parente?"

Tra un cv e l'altro decido di guardare nei negozi di scarpe, perchè mia mamma ha deciso di regalarmele perchè "compratilescarpevaingirocomelapiccolafiammiferaia".
Promemoria per le prossime vite.
Se decido di comprare le scarpe, evitare calzini come questi:


Prima che prendiatein giro i miei bellissimi calzini, sappiate che:
- sì, mi piacciono;
- no, non ho perso nessuna scommessa;
- no, non mi hanno rubato la valigia e me li ha prestati mia cugina 8enne;
- no, non è esplosa la lavatrice ed erano la mia unica risorsa;
- sì, ero capace di intendere e di volere quando li ho comprati.


Dopo un giro vario ed eventuale nelle agenzie interinali, aspettando che ne aprisse un'altra, sono andata a pranzo in un bar al cui piano di sotto c'è l'istituto di bellezza.
Il posto è veramente carino, ci sono tante cose da mangiare, non solo panini ma anche qualcosa di più particolare, gente simpatica, in centro, bell'ambiente, pulito (sì mi danno 2 euro a cliente che gli porto, che volete?).
E poi.
E poi niente vai a fare pipì e trovi la turca.
La turca meoddeo.
Ma soprattutto.
Avrei una domanda.
Come siete riusciti a montare la turca perpendicolarmente alla porta e in una maniera in cui non benedirsi i piedi è impresa da premi nobel per la minzione?
No, ditemelo.

All'interno di questo bar ho avuto un discorso interessate con l'omino:
"... e se vuoi, dopo pranzo vai giù e ti rimettiamo in sesto nel tempo di un caffè"
"omino? mi hai vista? A parte il fatto che non mi rimetti in sesto manco nel tempo di una pasta al forno figuriamoci di un caffè, sono qui perchè aspetto che apra l'agenzia interinale.
Figurati se sento il bisogno di depilarmi".

Tra un'agenzia e l'altra, una scuola e l'altra, passo fuori praticamente tutto il giorno, ormai non lascio cv, io SPACCIO cv.
Ovviamente co' sto freddo, il problema pipì è dietro l'angolo e per me, che ho la vescica 50 ml, è dietro ogni angolo/marciapiede/cavalcavia/attraversamentopedonale/semaoforo/ecc...
Inizialmente andavo al bar, un caffè e una pipì.
Notato che m'erano venuti 50 tic diversi, occhio tremulo ed ero simpatica come la panna acida, mi sono fatta furba e ho optato per una scelta differente.
Faccio pipì alla feltrinelli, alla fnac, alla hoepli, praticamente segno il territorio tramite le librerie.
Pipì culturali le mie.

Il giorno successivo ho mangiato indiano, perchè sono tossicodipendente e se non mangio lenticchie 3 volte a settimana intristisco (sono vecchia).
E niente, voi che v'aspettate di trovare all'indiano?
Cibo indiano?
Ebbene non tutti la pensano così:
"Buongiorno, noi vorremmo mangiare qualcosa di indiano"
MA VA.
proprietarioperplesso: "sì, abbiamo antipasti, primi, secondi..."
"eh sì però a me salsine e curry non piacciono"

Stella? Avanti a sinistra c'è una piadineria, levati dalle palle e fammi mangiare le lenticchie in silezio.

Ehm, sì, non facevo ancora pipì alla feltrinelli.

Continua...
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