mercoledì 31 ottobre 2012

Tutti contro Halloweeen



Ma perchè ce l'avete tutti con halloween?
Che non è festa in Italia è appurato.
Ma che v'ha fatto?
E' due giorni che leggo su facebook invettive contro halloween, su quanto non sia una festa italiana (ma va.), su quanto siano stupidi quelli che lo festeggiano (un nobel per i festeggiatori di san valentino please), su quanto sia assurdo comprare la zucca, ecc.

Ma perchè?
Cioè, ma se uno compra una zucca, ma che la pagate voi?
Ma se uno si veste e va ad una festa, ma che prendete freddo voi?

Facebook è diventata la patria dei nervosi, è halloween? A morte halloween.
C'è un concerto? e la gente ci va ma non sa tutte le canzoni. Ricordo quando nella mia città venne Vinicio Cappossela. Non saperlo era impossibile. Su due persone che esprimevano la loro felicità per il concerto, 120 inveivano contro quelli che andavano al concerto conoscendo magari solo 3 canzoni.
Vergognoso.
Inaccettabile.
Io prima dei concerti interrogherei tutti, devono conoscere ALMENO le abitudini alimentari del cantante dai 5 anni in poi.

Che poi ogni evento è una fiera di "capitan ovvi". Se c'è brutto tempo 5000 status diranno che piove. Nel caso in cui tu, essendo idrorepellenteciecoesordo non te ne sia accorto.
C'è una partita? meoddeo.

Per me c'è più da parlar male di gente che va a drogarsi e mbriacarsi in discoteca ogni sabato.
I cappelli da strega non hanno mai ammazzato nessuno.

Detto ciò sappiate che, se capita, festeggerò halloween.
Ho una parrucca viola stupenda e non vedo motivazione più seria.

Voi incazzatevi pure, ma la domanda sorge spontanea.

Di preciso...
Che ve ne frega?

Ah e uomochehascritto:

Cmq se dovessi dire la mia, a me halloween mi pare una festa stupida e mi sta anche sul cazzo.

Va bene halloween, ma la grammatica che t'aveva fatto?
 

martedì 30 ottobre 2012

Le valigie ai tempi di ryanair






Nella mia vita da viaggiatrice, iniziata a 13 anni, ho registrato varie fasi.
Il primo viaggio aereo l’ho fatto a 13 anni per la gita di 3° media, sono andata a Montecarlo/Monaco e avevo preparato un borsone come se non ci fosse  un domani, una società sviluppata con dei negozi in Francia, una scoliosi che mi aspettava.
Francia.
Mica Kazakistan.
Ma tant’è, avevo deciso, o CHI PER ME ( mia maTre), che sarei potuta morire in assenza del minimo indispensabile: 120 pacchi di fazzoletti perché la carta è stata bandita in Francia, cibo non sia mai al supermercato ci sono i lupi mannari, 20mila euro perché NON SI SA MAI (mio paTre).
Era il tempo in cui ancora c’erano i dinos non andava di moda/i tempi non erano maturi per adattare la ruota alla valigia, non c’era il trolley, dunque se ti volevi portare qualcosa in giro per il mondo sconosciuto te lo portavi addosso sul serio.

Poi c’è stata la gita di 3° liceo (classico) e sono stata a Vienna, ma ricordo poco perché m’ero fidanzata un mese prima, era IL fidanzato importante, l’ammoredellavita e quindi ogni km che mi distanziava da lui era una tragedia greca.
Infatti ci siamo lasciati.

Poi è iniziata l’università a Palermo, poi in Umbria, poi il lavoro in Lombardia, il leonardo in Irlanda, il Mozambico, i viaggi vari ed eventuali.
Ho attraversato fasi in cui vagavo con il balsamo in valigia, non sia mai un’emergenzanodo, a periodi in cui vagavo con 3 calzini e 15 giorni di viaggio.
Tre non è un modo di dire. Io me li perdo, i miei calzini sono SEMPRE dispari.

Periodi in cui le valigie erano piene in maniera incredibile, avevo di TUTTO, ero pronta a fronteggiare qualsiasi evenienza/guerra nucleare/isolamento.
Volevo prolungare la vacanza da 1 mese a 15 mesi? Non c’erano problemi. Dovevo salvare il mondo? Altro che Mc Gyver.

A periodi in cui le valigie erano fatte, come dire?, acazzo.
Mi mancavano i calzini, le mutande, i maglioni se faceva freddo, i costumi se faceva caldo, compravo in giro per il mondo e tornavo a recuperare in tempi non sospetti.
Se accoppiare i colori fosse stata una religione, sarei stata blasfema.

Poi ci hanno pensato le compagnie aeree, hanno inserito limiti di peso e di dimensioni ai quali noi donne abbiamo ovviato con la "borsa personale".
La borsa personale delle donne è un luogo psicofisico le cui dimensioni sono contabili, il peso no.

Poi è arrivata ryanair.
Ryanair ci ha terrorizzati, ci ha fatto fare cose che voi umani non avete mai visto.
Ho visto gente partire con 3 sciarpe, una gonna sopra i pantaloni, le ciabatte in tasca, uno zainetto nascosto sotto un cappotto enorme.
Ho visto gente con spolverino e pelliccia, donne incinte di un marsupio, donne con pagliette a Gennaio e guanti in pile a Luglio, gente che spaccia le panelle per una nuova cura per l'orzaiolo, gente che finge di mangiare un intera mortazza, troppo grande per il bagaglio a mano, che invece sarà il suo sussidio/coperta di Linus nei tempi tristi in Africa.
Ci sono stati momenti in cui ho desiderato un figlio, i passeggini contenevano maglioni e pantaloni spacciati per necessità del bambino.
Grazie ryanair grazie per aver stimolato il mio senso materno.

In tutto ciò se qualcuno di voi trovasse a casa sua un borsone blu con delle nuvole e una manetta attaccata, non chiami la neuro.

Mi chieda l'indirizzo.

giovedì 25 ottobre 2012

Cambio di stagione e amore per il prossimo


Ieri ho deciso che era arrivato l'inverno.
No vabbè non ne potevo più di cosce di fuori e ho deciso di fare il cambio di stagione.
Perchè *bimbaminkia time* sono fredda dentro.

Nel senso che avevo una mezza influenza.

Comunque, dato che devo ripartire per un fine settimana, mi servivano delle cose che andassero oltre alla pesantezza sfogliadicipolla e che mi permettessero di non girare il nr 4 di "l'era glaciale".
E quindi: sali sulla scala, prendi le scatole, tira fuori l'estivo dall'armadio, momento panico, metti l'estivo nella scatola, sali sulla scala, riponi delicatamente la scatola sull'armadio.
Mi dispiace signora vicina, lo so, abbiamo un concetto di "delicatamente" diverso.

Toh.
Quanto estivo.
Toh.
Quanto invernale.

Ad un certo punto della tua vita viene il momento in cui elimini una serie di cose, comprendi che in alcune non entrerai mai più, salvo bendaggio gastrico, altre non le metterai più perchè sei entrata nell'età della ragione, altre ancora le seppellirai perchè la tua retina adesso vede i colori che prima EVIDENTEMENTE non riconosceva.
E le seppellirai in provincia di Verona, non sia mai ci sia qualcuno che va a ravanare nella munnizza e li trova.

Ho deciso che ho 30 anni e quindi ciaotopolinociao, ma ho tenuto il coniglio tippete.
Ogni volta che indosso questa maglietta mi sento in obbligo di urlare "TIPPETE!" nelle orecchie degli astanti, perchè avere 30 anni è bello.
Ho deciso che no,  inutile che aspetto, quel vestito con l'elastico sotto non mi starà mai bene, a meno che mi spuntino le tette.
Dovrei aspettare la gravidanza, fino ad allora sembrerò una mortadella del discount.

Ho deciso che le salopette sono roba da bambini.
Due.
Una l'ho tenuta che metto il resto del caffè nella taschina sul davanti e mi fa comodo.

Ho fatto tanta beneficienza, perchè il cambio di stagione stimola l'amore per il prossimo che è in tutti noi.
Adesso ho il cuore più sereno.

E gli armadi più spaziosi.

Faccio schifo, lo so.

Ps uomodellamivita? Risparmiati il diamante, regalami una cabina armadio.

lunedì 22 ottobre 2012

Minchia signor tenente!

Il mondo è impazzito.
Hai scoperto l'acqua calda direte voi, ma anche no.
Prescindendo dal giornalista rai che ha detto che i napoletani puzzano che no, non commenterò perchè porello la natura è stata già abbastanza cattiva con lui, non voglio infierire, mi soffermerò su un altro episodio.



Un prete, a Napoli, ha incontrato il prefetto di Caserta per mostrarle le sue preoccupazioni riguardo a dell'amianto lasciato così, a tout a l'air, per fortificare i polmoni degli autoctoni.
Quelli che sopravvivono.
Il prete, con molta cortesia, si rivolge al prefetto di Caserta chiamandola "signora".
Apriti cielo.

Il prefetto di Napoli si infuria, chiede sarcastico di quale signora stia parlando (e mai domanda fu più appropriata) e sbraita sostenendo che luisistarivolgendoadunprefettodellarepubblica.

Mei cojoni.

Ora.
Partiamo dal presupposto che io non sono sta gran sostenitrice della chiesa e quindi no, non sto difendendo il parroco.
Sto semplicemente notando una cafonaggine che FORSE ma proprio FORSE aveva dietro qualcos'altro.
Forse ad essere colpito non era il senso da grande galantuomo del prefetto di Napoli che nonsiamai assistesse a tale scempio di autorità, ma magari qualche altra botta di... galanteria.

Ma caro prefetto,
ma l'avesse chiamata puttana.
Voglio dire avesse detto "la battona qui presente è stata così cortese da ricevermi senza invito. Grazie battona, grazie! ce ne fossero battone come lei!".
Allora ecco magari si poteva un ciccinin infastidire, magari il cavalier servente avrebbe avuto più ragione d'esistere, magari il don chisciotte de noatri lo avremmo pure gloriato "ah! finalmente un uomo che si schiera dalla parte delle batton donne!".

Ma così, caro prefetto,
intanto sei cafone perchè hai interotto (chenontel'avevanodetto?), poi sei cafone perchè hai urlato, poi mi devi spiegare perchè ha offeso TUTTI sindaci compresi e poi orsù.

Che brutta figura.

Hai reagito come i bimb prefetti presi con le mani nella marmellata.

La prossima volta che i bambini non mi chiamano signoramaestra li svendo al mercatino dell'usato.
Per punirli.
Perchè offendono TUTTI.
...
...
...
ehm, signor prefetto...
ma TUTTICHI?

mercoledì 10 ottobre 2012

Un bicchiere di vino la seppellirà!



Non so come iniziare questo post, che mi coinvolge molto emotivamente.
Vi invito a riflettere un po' sulla ricerca.
La ricerca medica, nonostante il governo tenti in tutti i modi di ostacolarla, ha fatto passi da gigante.
Lo dobbiamo ammettere.
Non ha fatto i miracoli che vorremmo (ti prego, FALLI), ma li ha fatti.
Fino a poco tempo fa, tumore era sinonimo di fine. Oggi invece c'è speranza.
Fino a poco tempo fa malattie come la SLA erano sconosciute, oggi no, oggi, sebbene non si riesca ancora a capire perchè e come la SLA colpisca, si fanno passi da gigante, si fanno piccoli miracoli.
La vita di una persona che sta male può essere migliorata e la ricerca fa questo.
E non è solo la loro vita ad essere migliorata, lo è anche la vita di chi gli sta intorno.
Non fermiamoci MAI alle persone che stanno male, loro soffrono, loro lottano, ma le persone che le amano lottano 2 volte, per i loro cari e per loro stessi, per fare andare avanti una vita, una routine, tutto con un peso sul cuore.
Sono persone eccezionali, sono persone forti, sono persone da cui imparare.
Persone che, se molto giovani, crescono rapidamente, persone che, invece di perdere l'empatia, ne acquistano una tanto profonda da scioglierti il cuore, persone che non si sentono mai peggio degli altri, non trascurano mai gli altri, ma gli sono vicini, sempre.

La ricerca regala oggi piccoli miracoli.
Regala il miracolo di restituire la possibilità di camminare ad una persona che l'aveva persa.
Restituisce la parola a chi l'aveva persa.
E sapete questo cosa vuole dire?
Vuol dire risentirsi più vivo, recuperare la propria dignità, potere parlare con il proprio figlio o la propria figlia lontani.
Potere, dopo tanto, sentire ancora battere il tuo cuore e farne battere 10 all'unisono col tuo.

E' un piccolo miracolo.
E' un enorme miracolo.
Perchè se una cosa così può portare tanta gioia, può far splendere il sole in una giornata triste, va celebrato come miracolo.
Sentire parlare di nuovo una persona è una commozione incredibile.
E' felicità pura.

E allora aiutiamo la ricerca, non fermiamola!
E' possibile donare 2 euro mandando un sms al 45505. Oppure donare 2 euro o 5 euro da rete fissa chiamando il 45505. 
Per chi invece si trovasse ad Agrigento è possibile con 10 euro comprare una buona bottiglia di vino.
Dai ragazzi, sono 2 pacchi di sigarette in meno, 2 bicchieri di qualcosa in meno, una stronzata in meno a cui trovare posto in casa, tutte cose dannose insomma! 
Invece di fare la fila per l'aifonn 5, fate la fila per il vino. 

Parafrasando i contestatori, lottiamo tutti insieme contro questa malattia
Un bicchiere di vino la seppellirà!

Ps ubriacatevi sù, avete la mia benedizione. Non mettetevi alla guida dopo, comprate tanto vino e bevetelo responsabilmente.


domenica 7 ottobre 2012

Ninna nanna, ninna NO


E' da qualche giorno che leggo post sull'infanzia.
Che cosa dolce.
Sulle paure dell'infanzia, sui desideri, cosa volevamo diventare, ecc.

Dunque, io, che ero una bambina normale, avevo paura che un serpente uscisse dal cesso mentre facevo pipì, avevo paura degli inferi perchè in un mio sogno ricorrente ero in un letto matrimoniale fluttuante sulle fiamme dell'inferno.
No, i miei non mi drogavano.

Volevo un koala e un panda.
Il koala è venuto meno quando ho sentito il suo verso (pare un maiale morente), il panda è sopravissuto alla spiegazione di mio padre sulla sua possibile estinzione (soluzione: ne prendiamo due) e sul suo posizionamento (lo mettiamo in balcone. Abitavamo all'ottavo piano).

Mi hanno preso un uccellino, Clementino, che è poi morto stecchito (o suicida per il nome che no, non avevamo scelto noi).
Trauma numero 1.

Poi una piccola tartaruga, Chicco, morta pure quella.
Trauma numero 2.

Poi è nato mio fratello.
Fatality.

Dopo che è nato mio fatello avevo un sogno: l'ACETONE.
Mio fratello, un bambino con le difese immunitarie di un dodo (che non per niente s'è estinto) aveva l'acetone 6 volte la settimana, ed essendo anche biondo e bRoccoloso, riceveva per ciò regali, ammore extra, permessi e ricchi cotillon.
L'acetone era per me un sogno, un qualcosa che toccava solo ai bambini più fortunati, a quelli buoni.
A noi, bambini normocattivi, veniva la cacarella standard.

Ometteremo il fatto che volevo buttare mio fratelo dall'ottavo piano per ovviare ai suoi problemi di salute e farlo smettere di soffrire.

Un altro ricordo vivido che ho è che avevo paura che mia madre morisse.
Che dolce.
Per questo controllavo a cadenza oraria la sua sopravvivenza andando da lei mentre dormiva, aprendole un occhio e dicendo "mamma api occi".
Che piaga meoddEo.

Credo che proprio per tale motivo mia madre abbia cercato di uccidermi dandomi il permesso di mangiare il didò.
Lei dormiva e, alla mia richiesta "posso assaggiare il didò", mi ha detto "sì".
Non ce l'hai fatta mamma, mi spiace.

Parliamo delle ninne nanne.
Mioddio ma ve le ricordate?
Ninna nanna ninna o, questa bimba A CHI LA DO?
Trauma.
Le opzioni della mia famiglia erano: la befana per una settimana, il lupo nero un anno intero, l'orso bruno forever (non la dà più a nessuno).
A me non m'ha voluta nessuno, manco con le agevolazioni fiscali e mia madre ha provato col didò.

Vogliamo parlare di Fra Martino?
Il campanaro per atonomasia con episodi di sonnambulismo: dormi tu, dormi tu, suona le campane, suona le campane...

Dato che non ricordavo altre ninne nanne, a parte quelle che prevedevano la mia cessione a mostri vari, ho dato un'occhiata su internet.
Follia.

Ho trovato 100 versioni alternative alla mia, tra cui una blasfema:
"Se lo do al Bambin Gesù, 
se lo tiene e non ce lo dà più"

Poi un'incitazione al maltrattamento degli animali:
"Bolli bolli pentolino
fa la pappa al mio bambino;
...Guarda! Guarda!
Un can che scappa,
ha portato via la pappa,
via la pappa al mio bambino
per portarla al cagnolino.
Cagnolin tutto contento
se la mangia in un momento,
se la mangia e fa "bu-bu"
e la pappa non c'e' piu'..."


E ancora:
"Canta, canta bel bambino
che il cielo è tutto turchino;
tutto turchino, pieno di stelline
da riempirti le manine.
Due ti son cadute dentro gli occhi
(due manine?!?!?),
te n'è caduta una dentro il cuore
(la 3° mano? Kalì)
per donarti il suo splendore".  


L'ultima vince su tutte:

"Fate la nanna coscine di pollo"

Se mi avessero cantato questa sarei stata la prima neonata a saper articolare "vaffanculo" prima di "mamma".






venerdì 5 ottobre 2012

Nel mulino che vorrei...


Una sera siamo andati a cenare in un paesino ameno, ridente e fuggitivo, che per comodità chiameremo "Culonia".
Lì, dato che non abbiamo potuto ordinare quello che volevamo, non abbiamo potuto mangiare quanto volevamo, quanDo volevamo, ecc, al 40esimo diniego di ordinare ciascuno il proprio piatto, un amico ha esclamato "Nel mulino che vorrei ognuno ha il suo piatto".
Da lì mi sono ricordata la pubblicità in cui tutti sono felici, c'è sempre bel tempo, i bambini saltano, le donne sono vestite in maniera oscena e i cani pesano minimo 200 kg.

A prescindere da ciò, ho buttato giù due parole per il mio personale mulino.
Nel mulino che vorrei la gente non mi rivolge la parola per colazione. Solo la caffettiera può guardarmi;
il dentista si sente molto crocerossa mode on e non mi fa pagare;
la gente ha le dita, le usa e ti richiama;
la gente che non lo fa perde le dita, le sopracciglia e vive perennemente sentendo in sottofondo gigi d'alessio;
anzi gigi d'alessio non esiste;
jimmy choo vende in una lambretta al mercato "tutto euro 4,99";
i locali della mia città hanno muri, tetti e selezione all'ingresso (il disegno di un kg di paillettes e la scritta "io non posso entrare");
fuori da casa mia c'è un cartello con scritto "attenzione al congiuntivo";
sono la tata dei figli di Jude Law e dato che ha tradito una volta sua moglie con la baby sitter non vedo perchè debba ammalarsi di monogamia proprio adesso;
quando qualcuno dice "se sarei", una botola si apre sotto di lui e gli inferi lo inghiottiscono live;
i cani non mi danno musate nel culo;
sono campionessa mondiale di yoga e saluto sole, luna, marte, giove e buchi neri;
la gente usa le vocali (5sono5 ce la potete fare) e non mi scrive "bll cm và?";
c'è un numero massimo di "K" utilizzabili nella vita, poi muori;
io ho una maglietta con su scritto "se accenti po' non puoi essere mio amico";
il fidanzato della mia amica VENTIDUENNE che le prepara il pranzo da portarsi alla scuola, ha un fighissimo fratello 30enne che aspetta solo me;
chi mi chiede su face chiavi inglesi, banane e mucche, muore di morte violenta.

Siete avvisati.
Smettetela.

Ps e il vostro personale mulino com'è?




martedì 2 ottobre 2012

La toscana secondo me

Dovete sapere che io amo la Toscana.
Schifosamente.
Ho una passione per la toscana e i toscani. Mi piace l'accento.
Schifosamente, parte seconda.

Capite bene che quando mi hanno detto "andrai un mese in Toscana", il io pensiero è stato "Vai! come MINIMO mi sposo".

Ma proprio.

Ho trovato una Toscana di pacco.
Bella eh? Peccarità non vi offendete, la città in cui sto è graziosisima e curata ma puoi, come dire? morirepazzo.
Io abito ai confini con la terradimezzo, là dove non c'ha manco perso le scarpe il Signore perchè s'è perso prima, là dove non osano le aquile perchè si scocciano, là dove il sole non luccica, là dove non si batte chiodo.
Ometto di dirvi che no, non ci sono autobus e puoi passeggiare per la laguna buia se vuoi cenare fuori.
La stessa laguna in cui due premi nobel per la scienza sono caduti, comprensivi di macchina, ieri sera.

L'allegra popolazione di questa allegra cittadina è giovane, ove per giovane si intende l'etàpedofilia dai 13 ai 18 anni.
Che saranno anche maggiorenni (pochi) ma non votano al senato e a me fa senso.
 Per loro sono praticamente una MILF che anche no, grazie, addio.

Il resto della popolazione ha un'età media di 90anni che vabbè che io sono vecchia dentro, ma fuori sono ancora nei limiti sindacali della donna giovine.

E comunque no, non mi sono sposata, non mi sono fidanzata, non mi sono riprodotta, non ho incontrato un essere degno di interesse.
O almeno un essere degno di interesse che quando io imparavo a guidare sapesse già leggere e scrivere.

La cosa più grave è che ho incontrato toscani antipatici. I toscani in genere sono simpatici, alla mano (ho già detto che li amo?).
Nella mia Toscana erano simpatici come un gatto attaccato ai co****ni.

Primo incontro, il fotografo:
"Buondì fotografo, non funziona la macchina fotografica, è come se non vedesse che la batteria non è carica"
"potrebbe anche essere la batteria"
"beh sarebbe una fortuna!"
"in che senso?"
"no beh, nel senso che sarebbe meglio, basterebbe solo cambiare la batteria"
"ma tanto è vecchia, avrà ALMENO 15 anni"
"a me però piace e comunque non ha 15 anni, ne avrà 7"
"no. 15."
"scusi l'ho comprata io, ne ha 7"
"no."
"senta. 15 anni fa non c'erano le digitali in Italia"
"comunque la batteria è grande perchè la macchina è vecchia e l'amperaggio è strano perchè la macchina è..."
"vecchia? beh sa, magari in un negozio più grande e fornito la trovo"

Secondo incontro, le poste:
"Salve devo spedire il pacco"
"quanto pesa?"
"20 kg e DUECENTO GRAMMI"
"ah allora non può fare il pacco da 9 euro, quello è fino ai 20 KG"
"... ma 200 gr saranno di nastro adesivo"
"e ma vede il pc non me lo accetta"
"aaah non sapevo fosse collegato alla bilancia, allora non fa niente"
"no, non è collegato, ma SE IO SCRIVO kg 20, 200 non lo accetta"
"... ma non mi dica, la cosa mi SCONVOLGE"
"18 euro grazie"

Che devi rimanere sola e pazza.
Sola come un 'ane.


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