martedì 14 febbraio 2012

W la sQuola

Io dovrei smettere di stupirmi.
Dovrei rassegnarmi, l'ignoranza è troppo troppo diffusa e non si può combattere contro gli ignoranti.
Ebbene sì, mi sono rassegnata, ho capito che certa gente non può essere riportata sulla retta via, non è possibile spiegargli nulla, nè parlarci.
Possono solo essere abbattutti.

Come chi mi segue su facebook sa, da qualche tempo faccio il doposcuola ai bambini stranieri.
I bimbi, che mi vogliono bene anche se non li saluto per strada perchè mi chiamano maestra e io non mi giro, sono stati eletti a "miei nani".
Mi ci sono affezionata, sono tutti buonibelli (a parte uno che o è lo scaricatore di porto più basso del mondo o non è definibile proprio un bravo bambino).
I bimbi sono tutti regolarmente iscritti a scuola, sono quindi figli di stranieri regolarmente residenti in Italia e sono perfettamente integrati:
- dicono "mi stuffa";
- dicono "non ce la so"
- odiano la matematica.
Parlano un perfetto italiano, nessun accento, nessuna inflessione e molti non sono distinguibili nemmeno in aspetto dai bimbi italiani.
Sono solo più educati.
I locali che stiamo utilizzando non sono più disponibili, per cui abbiamo chiesto alle scuole medie e superiori della città ospitalità nel pomeriggio, offrendoci di pagare la pulizia dei locali.
Una delle scuole di Agrigento, dopo relativo consiglio d'istituto, ci ha risposto di no, dicendo che magari essendo stranieri sono SPORCHI.
Ho specificato che non avevamo bisogno di un ambulatorio veterniario, ma di una scuola.
Forse voi non capite quanto una risposta del genere sia grave.
Non è solo la rabbia che sentite dentro, la rabbia verso L'Ignoranza suprema e incontrastata, il desiderio di abbassarsi ai loro livelli e spaccargli la faccia.
Non è un affiliato a "forza nuova" o "casapound" che ha dato questa risposta, è una SCUOLA.
Sono professori, sono presidi, sono persone che formano le menti dei giovani.
Che valori possono trasmettergli? che cultura (in senso ampio) possono fornirgli? è davvero questa l'apertura mentale che vogliamo per i nostri figli? questa generazione è nel momento in cui si formano le coscienze, nel momento in cui si sceglie da "che parte stare", "cosa è giusto e cosa sbagliato".
Bene ragazzi miei ve lo dico io cosa è giusto.
Giusto è aprirsi al prossimo, giusto è condividere, giusto è andare oltre alla superficie delle cose, giusto è chiedersi il perchè, sempre e di ogni cosa, giusto è fare esperienza, giusto e pensare con la propria testa, giusto è chiamare le cose con il proprio nome e questo si chiama razzismo e, a casa mia, fa a botte con la cultura.
Giusto è, quando un professore o chiunque altro dice una cosa del genere, alzarsi e abbandonare l'aula.
Soddisfacente invece è tirargli un ceffone.

2 commenti:

  1. Nemmeno la furbizia di trovare una scusa decente e digeribile. Talmente sono convinti di essere nel giusto... Ma io sottolineo anche un'altra cosa: prima ancora di fare un torto a una razza o etnia o una provenienza, hanno fatto torto a dei BAMBINI.

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  2. Hai pienamente ragione. Non sono riusciti a trovare una scusa alternativa perchè menti troppo piccole...
    Io non riesco a capire come si possa ragionare così, non riesco a capire come si possa solo pensare una frase del genere, SOPRATTUTTO se si parla di bambini...

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