giovedì 22 dicembre 2011

In Sicilia: turismo e cultura

Dopo una boccata di civiltà sono tornata.
Pervasa da immensa gioia.
Sono stata in Toscana, a Bolzano, a Innsbuck e a Cesena.
Inutile dirvi quant'erano belle, adorne, natalizie, mercatinose, organizzate, ecc ecc.
A Cesena c'era pure mia nipote quindi vince 10-0 su tutto (no, non abbiate timore mio fratello non si è riprodotto. E' una nipote di cuore, non di sangue).
In ogni caso fatemi lamentare un po' che sennò mi tolgono il patentino di donna, che già esercito poco.
Ho volato con la nostra meravigliosa compagnia di bandiera che, in 2 viaggi del totale di 2 ore e 10 minuti ha accumulato 4 ore di ritardo.
Mei cojoni oserei dire.
In più Alitalia non serve più nulla a bordo, serve acqua in vari formati:
- acqua fresca di montagna;
- the= acqua riscaldata;
- caffè= acqua lorda.
Come si dice da noi: Falla come vuoi ma resta sempre zucchina.

L'attesa delle valigie, 1 ora, ha avuto dell'incredibile e ha previsto il blocco del nastro per 4 volte e la chiusura della saracinesca. Mancava che esponessero un cartello con scritto "lasciate ogni speranza o voi che attendete".
A Catania c'era quello che noi sicilani definiamo "IL NUBIFRAGIO".
Praticamente piove per più di 30 minuti.
Chiaramente l'aeroporto INTERNAZIONALE di Catania non ha tabelloni all'interno, non da informazioni sull'orario dei bus e non ha un percorso coperto fino ai bus.
Non ha nemmeno tettoie per attendere l'autobus.
40 minuti sotto l'acqua altrimenti perdi il posto e, non si sa mai, magari anticipa.
"'Nche senso scusi?"
"Se è pieno parte"
Come in Mozambico.

Arrivata alla biglietteria un signore mi chiede perchè, se il bus parte tra mezz'ora, non sia possibile fare il biglietto.
Mi pare una domanda legittima e chiedo:
"Salve buon'uomo rinchiuso al caldo nel suo cubicolo, mi fa un biglietto per AG?"
" parte fra 40 minuti e i biglietti l facciamo tra 15"
"Buon'uomo perchè? Che le cadono le mani?"
"perchè sì".
...
...
...
"Signorina ha capito qual è il problema"
"Sì, la selezione naturale è un pacco".

Turista straniero che non parla italiano:
"Essshucusi per Licata?"
"Quello"
"?"
"quelloquello dicci che aspetta"
In Sicilia, turismo e cultura.

Però sono diventata cintura nera di finezza.
Alla tizia che era sotto i 7 cm quadrati di tettoia con l'OMBRELLO ho infatti detto:
"Scusa, dato che hai l'ombrello, che cazzo ci fai, potresti per favore toglierti dai cogli, andare a, mi fai un po' di spazietto?".

Io e i miei reumatismi siamo fieri di me.

5 commenti:

  1. Non segnalare la stazione degli autobus è un trucco per sviluppare il senso di adattamento (e l'istinto di sopravvivenza) degli stranieri: continua il viaggio solo chi dimostra di essere il più forte; gli altri continuano a vagare senza meta all'interno dell'aeroporto e tra i parcheggiatori e i tassisti abusivi. Dura lex sed lex. Bentornata, al freddo e al gelo :-)
    Arianna

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  2. sono sempre più convinta che i problemi nn ti cercano li cerchi tu disperatamente!il vero problema di ag e di tutta la sicilia mi sa che sei tu!quante probabilità ci sono che tutte le volte che parti,arrivi o resti una catastrofe si abbatta su di te?!è matematicamente impossibile!però ti prego la prossima volta portami con te...così posso dire c'ero anch'io!!! Ile

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  3. Ahah Ary è vero! Infatti i turisti mica non vengono più, muoiono appena arrivano a Ct. Sono abituati ai cartelli loro. Tzè.

    Ile purtroppo non ce ne accorgiamo, ma la sicilia è una catastrofe galleggiante :P
    E tu vieni commmèèè!

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  4. sì infatti, la solita sfiga di Giovanna SOLO PER QUESTA VOLTA non c'entra

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