mercoledì 10 agosto 2011

Home sour home

Tornare a casa è sempre una bella cosa.
Vedi la famiglia, gli amici, la tua città, la tua casa nuova, i tuoi gatti, il tuo cibo, i supermercati senza topi, ma soprattutto vedi la gente scema.
La cosa bella della mia città è che ERA la patria di Pirandello, di Sciascia, di grandi menti, geniali scrittori, artisti e poeti.
Tutti estinti.
Adesso è più o meno la patria dei consiglieri comunali, ne abbiamo uno pro capite.
Però in questi giorni ci sono state delle novità, ho visto cose belle e cose che voi umani, per fortuna vostra, non avete mai visto.
I miei si sono trasferiti e io sono arrivata, dopo 72 ore di passione, a casa nuova.
E' inutile dirvi che vagavo, come affetta da labirintite, cercando il bagno.

Gli slippini si sono moltiplicati (forse si accoppiano, non so) e giocano a palette sfoggiando tutta la loro fluorescenza.
Saltano, fanno evoluzioni, si impegnano, anche se la pallina gli cade diretta sulla paletta.
Questo perchè holly e benji, che facevano un triplo salto mortale carpiato pure se il portiere era andato a fare pipì, ci hanno rovinato la vita.
Ormai però gli slippini sono cosa vecchia, non ci farò mai l'abitudine, ma mi aiutano a ridurre notevolmente gli uomini da promuovere ad interessanti.
Devo però dire che l'uomo di 35 kg con slippino celeste e la paglietta in tono con le frange mi ha bloccato un ciccinin la digestione.
Ma si sa, il mondo è bello perchè ci sono varie specie animali.

A parte la gente nuda, ho visto la gente scema.
A camionate.
L'Aquaselz ha gente scema al di sotto dei 16 anni e quindi non ne possiamo parlare perchè ancora devono finire il rodaggio. C'è quindi una vaga speranza che il cervello parta a strappo, si rendano conto che no, gli uomini fluorescenti non sono virili, che alle 2 del mattino la nostra retina è salva e non richiede occhiali da sole e che, assolutamente no, "a morti to è a pecorina" non è un passo del decamerone.

Però sulla gente idiota del baraka possiamo spendere 2-3 parole.
Innanzitutto ad Ag i cartelli mettono ansia, quindi un cartello con su scritto "SOLO con invito", non viene compreso.
Da lì nascono simpatici dialoghi con buttafuori che hanno tutta la mia comprensione:
"Scusa è con invito?"
"No, m'avanzava inchiostro e ho fatto un cartello"
"E quindi se non ho l'invito me ne vado a casa?"
" ..."

Superati questi traumi, chiamati amici di amici, parenti, wwf, unicef e consiglieri comunali (sono intorno a noi, ma non parlano con noi) si entra nel locale.
Nella vecchia fattoria.
L'ambiente è discretamente buono, donne ondeggiano su tacchi 45, io mi lamento su tacco 1, uomini attillatti e con troppo poco pelo per essere veri pascolano felici, i miei amici (pelosi q.b.) studiano la fauna locale, i dementi si lanciano dall'alto tipo ninja, ma ne mandano avanti sempre uno, chi tiene lo stendardo.

E' l'imbecile alfa, quello da cui parte tutto il male, quello che più che parole emette suoni, quello per cui "va pensiero" è un invito (Va! via! lungi da me!).

Il piccolo porta bandiera viene da noi e decide di esprimere il suo... ehm... e decide di parlare.
Di seguito le sue manifestazioni sonore, tradotte in dialetto corrente per la vostra più agile comprensione, tranne alcune parti che meritano gli oRRori della cronaca:

"Compà, sei stato 1 ora a parlare con questa (oggetto, cosa inanimata, essere non sensiente), poi è venuto quello e ha detto amunì, schiniamo! (andiamo, limoniamo! il nuovo inno dell'esercito) e se ne è andata".

"Quella (essere umano sconosciuto a lui) dice che non mangia, s'è mangiata 6 pezzi di pizza e ora va a mangiare una piadina con le terrazze" (l'ultima parte è incomprensibile ai più, sarà in codice, tipo ultrasuoni dei delfini).

Per completare si gira verso un amico e da prova di finezza estrema dicendo: "Ma tu cu minchia si?"

Successivamente ha ululato alla luna.

E' sempre bello tornare a casa.
Quello che mi infastidisce è non avere i croccantini quando servono...

3 commenti:

  1. Ma scusami, ma l'etichetta "Guomini" che c'appizza? "Scimmie" sarebbe stato parecchio più indicato!

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  2. L'uomo che sussurrava ai cammelli30 agosto 2011 alle ore 09:26

    Me l'ero perso, bellissimo articolo :)

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  3. E grazie grazie :D
    Akappa non ho offendere le scimmie

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