mercoledì 17 agosto 2011

Mestieri e misteri

Lavorare non è facile, lo sappiamo tutti, ma la vita è fatta di scelte.
Se uno odia la gente sotto il metro di altezza non dovrebbe lavorare in un asilo (o entrare in politica visti i nostri marcantoni), se uno ha litigato da piccolo con l'empatia non dovrebbe fare lo psicologo e se una il ciclo ce l'ha di default non dovrebbe fare la commessa.
Ad Ag invece come t'assumono ti viene il ciclo.
Per abbandonarti solo a licenziamento avvenuto.

Tempo fa, in occasione di un compleanno, gironzolavo felice tra le gioiellerie, cercando qualsiasi cosa con il turchese.
Mia madre ha i periodi tipo Picasso, siamo passati dall'amore immenso per il corallo, al bisogno ossessivo-compulsivo dell turchese.
La gentile commessa ciclododata ed io abbiamo avuto così un allegro scambio di opinioni.

Io: Salve vorrei vedere qualcosa con il turchese (la pietra)... blink blink
C: cosa?

Io: qualsiasi cosa basta che sia moooolto semplice
C: Hai già visto il bracciale con il CIUFFO esposto in vetrina?

Io: mi scusi... mettiamoci d'accordo sul concetto di semplice...

C: allora non c'è altro, cambia regalo (ppù)

Successivamente, tentando di immaginare una vita sentisessuale, senza Paolo Fox o con gente che avesse compiuto il 18esimo anno di età, mi sono data all'intimo.

"Completi intimi 6 euro"
G: Buongiorno, mi scusi in questa scatolina manca lo slip

Uomomatematico: Ah si, boh non so
G: (Dopo l'eloquente risposta) Vabbè io lo prendo lo stesso, quant'è solo il reggiseno
U: 6 euro

G: Scusi mi sa che ci siamo persi un passaggio. Ripetiamo insieme: completo 6 euro, reggiseno?
U: 6 euro, tanto la mutanda qua in mezzo è

G: Vabbè ma io la bancarella la lascio eh...

Tentativo numero 3: Acquisto vestito causa matrimonio
Io: Buondì, vorrei un abito semplice, con colori tenui, non troppo elegante.
Commessa sorda: Hai già visto il vestito color FRAGOLA, in raso LUCCICANTE, con il FASCIONE e la SPILLA sulla spalla?.
Io: Sì, ma a Moira Orfei stava meglio.

Chi ha detto "tentar non nuoce" evidentemente non ha mai cercato di fare shopping ad Agrigento.


mercoledì 10 agosto 2011

Home sour home

Tornare a casa è sempre una bella cosa.
Vedi la famiglia, gli amici, la tua città, la tua casa nuova, i tuoi gatti, il tuo cibo, i supermercati senza topi, ma soprattutto vedi la gente scema.
La cosa bella della mia città è che ERA la patria di Pirandello, di Sciascia, di grandi menti, geniali scrittori, artisti e poeti.
Tutti estinti.
Adesso è più o meno la patria dei consiglieri comunali, ne abbiamo uno pro capite.
Però in questi giorni ci sono state delle novità, ho visto cose belle e cose che voi umani, per fortuna vostra, non avete mai visto.
I miei si sono trasferiti e io sono arrivata, dopo 72 ore di passione, a casa nuova.
E' inutile dirvi che vagavo, come affetta da labirintite, cercando il bagno.

Gli slippini si sono moltiplicati (forse si accoppiano, non so) e giocano a palette sfoggiando tutta la loro fluorescenza.
Saltano, fanno evoluzioni, si impegnano, anche se la pallina gli cade diretta sulla paletta.
Questo perchè holly e benji, che facevano un triplo salto mortale carpiato pure se il portiere era andato a fare pipì, ci hanno rovinato la vita.
Ormai però gli slippini sono cosa vecchia, non ci farò mai l'abitudine, ma mi aiutano a ridurre notevolmente gli uomini da promuovere ad interessanti.
Devo però dire che l'uomo di 35 kg con slippino celeste e la paglietta in tono con le frange mi ha bloccato un ciccinin la digestione.
Ma si sa, il mondo è bello perchè ci sono varie specie animali.

A parte la gente nuda, ho visto la gente scema.
A camionate.
L'Aquaselz ha gente scema al di sotto dei 16 anni e quindi non ne possiamo parlare perchè ancora devono finire il rodaggio. C'è quindi una vaga speranza che il cervello parta a strappo, si rendano conto che no, gli uomini fluorescenti non sono virili, che alle 2 del mattino la nostra retina è salva e non richiede occhiali da sole e che, assolutamente no, "a morti to è a pecorina" non è un passo del decamerone.

Però sulla gente idiota del baraka possiamo spendere 2-3 parole.
Innanzitutto ad Ag i cartelli mettono ansia, quindi un cartello con su scritto "SOLO con invito", non viene compreso.
Da lì nascono simpatici dialoghi con buttafuori che hanno tutta la mia comprensione:
"Scusa è con invito?"
"No, m'avanzava inchiostro e ho fatto un cartello"
"E quindi se non ho l'invito me ne vado a casa?"
" ..."

Superati questi traumi, chiamati amici di amici, parenti, wwf, unicef e consiglieri comunali (sono intorno a noi, ma non parlano con noi) si entra nel locale.
Nella vecchia fattoria.
L'ambiente è discretamente buono, donne ondeggiano su tacchi 45, io mi lamento su tacco 1, uomini attillatti e con troppo poco pelo per essere veri pascolano felici, i miei amici (pelosi q.b.) studiano la fauna locale, i dementi si lanciano dall'alto tipo ninja, ma ne mandano avanti sempre uno, chi tiene lo stendardo.

E' l'imbecile alfa, quello da cui parte tutto il male, quello che più che parole emette suoni, quello per cui "va pensiero" è un invito (Va! via! lungi da me!).

Il piccolo porta bandiera viene da noi e decide di esprimere il suo... ehm... e decide di parlare.
Di seguito le sue manifestazioni sonore, tradotte in dialetto corrente per la vostra più agile comprensione, tranne alcune parti che meritano gli oRRori della cronaca:

"Compà, sei stato 1 ora a parlare con questa (oggetto, cosa inanimata, essere non sensiente), poi è venuto quello e ha detto amunì, schiniamo! (andiamo, limoniamo! il nuovo inno dell'esercito) e se ne è andata".

"Quella (essere umano sconosciuto a lui) dice che non mangia, s'è mangiata 6 pezzi di pizza e ora va a mangiare una piadina con le terrazze" (l'ultima parte è incomprensibile ai più, sarà in codice, tipo ultrasuoni dei delfini).

Per completare si gira verso un amico e da prova di finezza estrema dicendo: "Ma tu cu minchia si?"

Successivamente ha ululato alla luna.

E' sempre bello tornare a casa.
Quello che mi infastidisce è non avere i croccantini quando servono...

giovedì 4 agosto 2011

Mal di denti secondo tempo

In ritardo ma vi aggiorno.
Nel caso in cui voi tutti stiate morendo dalla curiosità/siate affranti dal mio dolore e non possiate più vivere senza saperlo, sto meglio.
La notte dopo il tamponamento e la droga pesante non ho dormito.
E ho ponderato...
Ho odiato il mondo, i denti, VOI tutti che dormivate sereni, chi non dormiva perchè avrebbe potuto farlo, e ogni cosa vivente e non.
E ho fissato l'orologio.
Sono le 3.00, fra 5 ore chiamo la dentista.
Sono le 4.00, fra 4 ore chiamo la dentista.
E così via.
Alle 8.00 ho chiamato la dentista che, per cattiveria, è andata in ferie.
Ma mica al mare, mica vicino, in AMERICA è andata in ferie.
Perchè io può.

Decido allora di pianificare la mia felicità e impegnare il mio stipendio.
In 15 minuti ho mobilitato una ong, la cooperazione italiana, la comunità italiana di Maputo, quella di Beira e quella di Cape Town.
In 45 minuti avevo un aereo, una dentista e un tassista.
E non avevo più uno stipedio, ma son dettagli.

Chiaramente prenotando un aereo un'ora prima del decollo, con conseguente minaccia di morte alla donnina che riteneva che non ce l'avrei fatta a prendere l'aereo, trovi posto solo in EXECUTIVE class.
Lì una donnina solerte ti porta l'asciugamani rovente.
A me.
Una che avrebbe pagato oro una borsa col ghiaccio.
Dopo inizia a chiederti, ogni 45 secondi, se hai bisogno di qualcosa.
"no grazie"
"No grazie"
"NO"
"morfina ne avete?"

L'atterraggio a Maputo è stata un'esperienza mistica. Dire che ho visto la luce è poco.
Credevo sarei morta, ma la cosa mi tornerà utile nel raro caso in cui io decida di riprodurmi.
Scesa dall'aereo sono entrata direttamente nel taxy e 15 minuti dopo ero stesa in un lettino, in una stanza verde.
Io non so i vostri dentisti, ma il mio somiglia a Babbo Natale senza barba. E' grassoccio, con la faccia tonda, gli occhi piccoli, insomma non è che mentre fissi i tuoi denti riflessi nei suoi occhiali pensi a chiedergli di sposarlo...

La mia dentista era una specie di top- model in short e tacchi che zompettava felice della sua taglia 42.
E delle sue stupende treccine.
Io, che non dormivo da 72 ore, non masticavo da 96 e odiavo il mondo da tempo indeterminato, bianca morta da 3 giorni, con i capelli da stregacomandacolori e un abbigliamento sexy come non mai, mi sono sentita un attimo cessa.
Ma giusto un po'.
La tizia mi ha fatto sedere sulla super poltrona, mettendomi un bavaglino di plastica, gli occhiali da minatore e un coso in bocca che hanno potenziato di 100 punti le mie qualità seduttive.
Però, come tutti i dentisti, dopo che ti fanno spalancare le fauci, inseriscono l'aspirabava, inseriscono 3 mani, 12 strumenti e 4 trapani, iniziano a farti domande.
Per farti sentire cretina.
"Da quanti giorni hai il dolore?"
"acchio"
"Come?"
"ACCHIO"
"non capisco"
"ma va... Quacchio"
"Ahhh quattro! hai mangiato"
"Accosa"
"hai malattie? sei in salute?"
Ecco.
Lì davvero non sapevo che dire.
"Ma guardi ho la salmonellosi, un braccio nero, un tendine stirato, un ginocchio ammaccato, una discopatia. Per il RESTO tutto bene".
Ho mentito spudoratamente e ho risposto "Utto ene".
Dopo l'anestesia il mondo mi ha sorriso, sono diventata lesbica e profondamente innamorata della mia Naomi Campbell dentista, sono andata ad affogare i miei dispiaceri nelle calorie di una fetta di tramisù formato gigante e nello shopping.
Dopo 12000 calorie, 5 paia di orecchini, 3 borse, 2 collane e altri vari indespensabili acquisti ero un essere umano felice.
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