venerdì 14 gennaio 2011

Piccole sfigate volano

Il giorno della partenza è infine giunto.
Afflitta come se mi fosse morta una colonia di gatti ho salutato amici, ammore e famiglia e mi sono avviata all'aeroporto.
Il primo.
Per misteriosi motivi non ho avuto nè ritardi nè problemi.
A Roma sono venute mia moglie e mia suocera e ci siamo tanto amate.
E da lì iniziarono le tragedie.
Ogni volta che Marta viene in aeroporto, appena se ne va, annunciano un ritardo.
Per cattiveria.
Però in genere sono ritardi umani...
"Informiamo i passeggeri per addis abeba che il volo ha un ritardo INDEFINITO".
...
"Buonasera, mi scusi, così pe curiosità, che si intende per indefinito?"
"L'aeromobile ha problemi tecnici".
Riassumendo s'è rotto l'aereo.
"Quindi o lo mandano da Stoccolma o da addis, minimo 4 ore".
"Belle cose e se una perde ogni coincidenza possibile e immaginabile?"
"Ci pensiamo noi".
Seduta su un carrellino dei bagagli dentro un bagno per ricaricare il cell ho comunicato col mondo.
Dirottano un aereo da francoforte che ci passa a prendere.
Con somma gioia dei passeggeri.
Vicini vicini arriviamo ad Addis Abeba dove ci aspetta un altro aereo.
Con altrettanta somma gioia dei passeggeri.
L'aereo per Maputo puzza di cadavere morto (come disse una mia compagna) e la voglia di tornare a nuoto cresce proporzionalmente al numero di gente senza scarpe.
Atterrata a Maputo faccio 300 km con i bagagli perchè l'aeroporto nuovo e quello vecchio non sono collegati internamente.
Vado nel vecchio a cercare il cambio, spostato nel nuovo.
Vado nel nuovo e cambio i soldi e torno nel vecchio a comprare una scheda.
Torno nel nuovo perchè c'è l'aria condizionata e torno nel vecchio per ripartire.
E apriti cielo.
"A senhora nao esta na lista".
"eh?"
"o seu nome, nao esta".
E io voglio morire pazza.
Torno nel nuovo plesso e chiedo lumi.
Dall'agenzia hanno dimenticato di confermare e in mozambico le prenotazioni hanno la vita media dei moscerini.
Torniamo nel plesso vecchio, poi nel nuovo (così per sport) e scopro che non si parte.
Mi siedo a fumare una siga su una ringhiera e mi rimproverano per misteriosi motivi .
Morale della favola mi raccanta un cooperante e per Beira partirò il 18.
Dormirò 7 giorni su un materasso per terra.
Se il 18 non sono a Beira con una rete del letto andate verso Lampedusa.
Il primo gommone è mio.

Il resto (aggiornato) nella prossima puntata (a internet piacendo).

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