lunedì 21 giugno 2010

I nuovi mostri

Dicono che sia arrivata l'estate.
Io ancora aspetto, tra vento e pioggia a casa mia sembra di essere nella galleria del vento con somma gioia del capello modello psycho.
Nelle 36 ore di sole che questa meravigliosa estate ci ha offerto, ho notato che il sole incide anche sulle relazioni umane.
Le relazioni tra umani e vestiti soprattutto.
Con l'estate c'è più voglia d'ammore, nascono nuove coppie e la gente si spoglia.
Purtroppo non limitandosi alle mura di casa sua.
Nascono così i nuovi mostri.
Questi esseri umani mezzi uomini e mezzi toupè popolano recentemente le spiaggie sicule e i locali nostrani.
Li vedi (non c'è possibilità di scampo) fieri e festanti con i loro gilet da gelataio, il toupè da ballerina, le magliette con le paillettes e i pantaloncini colorati.
Una sfilata di cosce di pollo.
Sono tutti allenati, pena la scomunica dalla associazione degli slippini.
Hanno braccia, gambe, piedi, sopracciglia e mignolini allenati e ogni tanto ti chiedi se abbiano lasciato la gruccia nella maglietta che indossano.
Se i colori che indossano sembrano misteriosi, inspiegabile è il colore della loro pelle.
Sono tutti arancioni, sembra di fare una visita guidata alla stabilo.
Per motivi poco chiari e inspiegabili in posti al di sotto del trentino, i nuovi mostri si ammazzano di lampade, sembrando un esercito di Carlo Conti.
Se ci pensate il vecchio detto "chi bellA vuole apparire tanti guai deve soffrire" è calzante per una donna. I tacchi slanciano ma insegnano a parlare alla pianta dei piedi, il push up ti fa le tette ma incrina le costole, il mascara dà uno sguardo sexy ma se piove passi da geisha a panda in 10 secondi e così via.
Cercando di applicare lo stesso detto ad un uomo ho trovato varie difficoltà, ma me ne sono fatta una ragione.

Caro amico fluorescente,
io ti capisco.
Sono una donna di monTo io.
Lo capisco che l'abbronzatura del tuo internocoscia è indispensabile per la tua serenità psicologica, che il toupè non ti fa sudare il collo, che essere arancione ti rende meglio individuabile al buio, che le magliette dai tessuti cangianti ti rendono diverso a seconda del lato da cui una ti guarda, che le scarpe dai colori pastello ti ricordano iridella, tuo primo sogno erotico, che porti tante catene e bracciali addosso così per trovarti è sufficiente alzare sopra la folla una calamita.
Però figlio mio.
E mettiti una camicia che riesci a chiudere.
Ci hanno tolto la libertà di parola, respirare è ancora lecito.

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